Sympathy for the Devil – Un diavolo senza paura

Nuovo appuntamento con Sympathy for the Devil, la rubrica curata da Giacomo Asaro del blog Le notti del Diavolo. In questa puntata esploreremo le origini di Daredevil parlando del capolavoro di Frank Miller e John Romita Jr: L’uomo Senza Paura

 

Frank Miller scrisse (e disegnò) Daredevil tra il 1978 al 1983 (dal n. 158 al 191 della serie originale USA), una run ormai diventata cult, che oltre ad aver introdotto atmosfere più dark nelle storie del nostro eroe, ha avuto il merito di renderci testimoni dell’amore dannato con Elektra. Fu proprio Miller a creare l’affascinante ninja di origine greca, una femme fatale delicata e passionale progettata proprio con l’intento di portare Matt verso la “cattiva strada”.

Fino a quel momento, il Diavolo era una sorta di versione più dannata, se vogliamo anche bad-ass di Spider-Man, ma alla sua mitologia mancavano ancora tanti (troppi) elementi aggiunti successivamente dal grande Miller. Prima dell’avvento di questo autore, i due personaggi erano fin troppo simili: basti pensare che spesso condividevano persino gli stessi nemici. Se Spidey aveva un rifugio sicuro nell’amorevole zia May, Daredevil poteva trovare conforto passando del tempo con il suo migliore amico, Foggy Nelson: entrambe queste figure sono state fondamentali per tenere i due eroi ancorati alla realtà. Anche caratterialmente i due eroi non erano poi così distanti: prima che arrivasse Miller a stravolgergli la vita, il nostro Diavolo preferito aveva la battuta facile mentre lottava contro i criminali. Ci trovavamo dunque di fronte a un vigilante molto meno “oscuro” rispetto a quello che abbiamo conosciuto in seguito…

Nonostante sin dai primi numeri Daredevil ha avuto tra le file dei suoi nemici gente come Il Gladiatore, L’Uomo Porpora e il Gufo (villain iconici e interessantissimi), mancava ancora la giusta dose di azione, il tocco “pulp”, l’elemento “realtà” che solo un grande autore come Frank Miller poteva dare.

Nel 1986, l’autore de Il Ritorno del Cavaliere Oscuro scrisse forse la più importante graphic novel di sempre dedicata a Daredevil, ovvero Rinascita. Arrivarono successivamente Elektra: Assassin, in cui Miller volle farci capire la mente contorta e disturbata della sua creazione più affascinante, con Daredevil sempre al centro di tutto, naturalmente. Sempre dello stesso autore arrivarono poi Amore e guerra, ed Elektra Vive Ancora, ma mancava ancora qualcosa: Frank sentiva il bisogno di rinarrare le origini di Daredevil e nel 1994 creò L’Uomo Senza Paura (The Man Without Fear), una miniserie in cinque parti con i disegni di un John Romita Jr. davvero esagerato.

 

L’inizio di tutto

Daredevil: L’Uomo Senza Paura è un’opera seminale, di un’importanza enorme. Miller, riscrivendo le origini del nostro caro Diavolo, ridefinisce sia il suo universo “urban”, che la sua mitologia in chiave moderna e definitiva. Un ottimo punto d’inizio per i nuovi lettori, ideale per conoscere le origini di Daredevil con quel tocco pulp che fino a quel momento mancava decisamente nelle storie Marvel. Anche gli sceneggiatori della serie TV Netflix, nella scrittura della prima stagione, cercarono d’ispirarsi il più possibile a quest’opera: il costume nero utilizzato da Charlie Cox (il Matt Murdock televisivo) nelle sue prime uscite come protettore di Hell’s Kitchen arriva proprio da qui. Così come le atmosfere cupe e la definizione del carattere del protagonista: tormentato, irrequieto, ma con una gran voglia di proteggere la sua città. Costi quel che costi.
Ormai, chiunque voglia approcciarsi al personaggio, non può più prescindere dal lavoro fatto da Frank Miller John Romita Jr. 

La storia

Le vicende narrano l’evoluzione di Matt Murdock, da semplice ragazzino a Diavolo Custode di Hell’s Kitchen. Miller riesce a regalare al personaggio una nuova chiave di lettura: il lato sensibile di Murdock che già conoscevamo, l’infanzia, il quartiere, i giochi nei vicoli, certo. Ma grazie a quest’opera abbiamo scoperto anche il lato drammatico, come la perdita della vita e la straziante morte di suo padre, il pugile Battlin’ Jack Murdock. Conosciamo Foggy Nelson, fraterno amico del nostro eroe, nonché compagno di studi alla facoltà di giurisprudenza: un’arma in più nelle mani di Matt per difendere i bisognosi anche sotto una veste più legale… proprio come gli aveva consigliato il padre. Ci sarà spazio anche per l’amore… che ovviamente, non potrà che essere dannatamente tormentato. Del resto la vita di Matt è stata sempre così, dunque non poteva certamente essere da meno l’incontro la bella e letale Elektra. È in questo volume che Daredevil incontrerà anche la sua nemesi più grande (e grossa), quel Kingpin la cui lunga ombra si staglia inesorabile non solo su Hell’s Kitchen, ma in tutta New York.

 

In quest’opera ci sono tutti gli elementi chiave che rendono Daredevil uno dei personaggi più interessanti del mondo dei fumetti, nonostante sia spesso sottovalutato o ignorato dal grande pubblico. L’Uomo Senza Paura ti permette di fare un viaggio nella mente del piccolo Murdock: vivremo la drammaticità della perdita della vista, osservando come la vita può cambiare da un momento all’altro. Ma anche la forza, il resistere, il combattere, il rialzarsi per andare avanti. La speranza. Frank Miller regala a Matt un’ulteriore arma per non arrendersi, Stick, un vecchio cieco, sensei, maestro di arti marziali che cercherà in tutti i modi, belli o brutti, selvaggi o dolci (quasi mai) di far capire al giovane Murdock che non ha senso smettere di lottare.

La storia narra anche della criminalità organizzata che imperversa nelle strade di New York: la mafia, i borseggi, la droga. Matt Murdock dovrà capire qual è il suo vero ruolo in tutto quel caos, un caos buio a causa della vista, ma pieno di rumori, odori, colori e sensazioni grazie all’utilizzo degli altri sensi, potenziati – ironia della sorte –  grazie a quell’incidente che lo ha reso cieco. È questa la cosa più interessante di Daredevil che dovrebbe farvi riflettere, ciò che lo ha privato della vista, nello stesso attimo gli ha sviluppato all’ennesima potenza tutti gli altri sensi, regalandogli quelli che potremmo chiamare “super poteri”, anche se probabilmente la definizione farebbe sorridere lo stesso Matt.

Sicuramente il fatto di essere cieco non lo ha sbattutto al tappeto, anzi: lo ha spronato a continuare a lottare, a migliorarsi sempre di più. Lo ha resto un Uomo senza Paura. Senza limiti. Senza voglia di arrendersi. Quest’opera è sicuramente un ottimo punto d’inizio per i nuovi lettori. Uno starting point ideale per capire le origini di Daredevil, realizzato da Frank Miller e John Romita Jr. Una delle storie simbolo degli anni ’90, che vi consigliamo di recuperare all’instante. 
Non ve ne pentirete.

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