Jem e le Holograms: 10 curiosità che (forse) ancora non sapete

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Primi di soddisfare la vostra curiosità sulla mitica Jem, vorrei precisare che non verrà citato in alcun modo il recente film live action “ispirato” alla serie animata! Vorrei tranquillizzare chi si fosse casualmente imbattuto in quella pellicola, che non voglio in alcun modo ritirare fuori un abominio del genere… anzi sarebbe giusto seppellirlo nei meandri più oscuri dei nostri ricordi! Se invece siete curiosi di sapere come Jon M.Chu abbia rovinato un cartone cult e simbolo degli anni ’80, allora cercatelo pure…ma mi raccomando, dopo non smettete di amare Jem, le Holograms e le Misfits!

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Tutta la trama a noi cara ruota attorno a Jerrica Benton, una ragazza pazza per il rock che per salvare la casa discografica ereditata da suo padre, la Starlight Music, fonda insieme alla sorella Kimber e le amiche Aja e Shana il gruppo delle Holograms. Grazie a Synergy, un computer olografico i cui proiettori sono nascosti nei suoi orecchini, Jerrica si trasforma nella misteriosa cantante Jem e insieme al suo gruppo dovrà fronteggiare cattiverie e gesti spregiudicati da parte di Eric Raymond e il gruppo rock di cui è manager, le Misfits. Passiamo a ciò che (forse) ancora non sapete…

 

  • Jem e le altre componenti della band sono ispirate a una serie di bambole della Hasbro: proprio la casa editrice aveva commissionato la serie per pubblicizzarle.jem 2

 

  • La sceneggiatrice della serie è Christy Marx, lei stessa ha creato a partire dalle bambole, un background per ogni personaggio e ha incluso una netta componente “action” in ogni puntata per rendere il cartone appetibile anche ai maschiettijem 3
  • La prima stagione di Jem venne trasmessa negli stati uniti a partire dal 6 ottobre del 1985 ed era composta da 15 episodi dalla durata di 5 minuti ciascuno, ognuno contenente una canzone (con un totale di 153 brani originali, tanto da poter essere considerato il primo musical a puntate nella storia della TV!)Jem-and-all-the-Holograms
  • I piccoli episodi sono stati raggruppati, modificati e allungati per creare tre stagioni che arrivassero a coprire ben 65 episodi dalla durata di 20 minuti, successivamente sono stati ceduti alle reti televisive in cambio della messa in onda della pubblicità delle bambole!jem dolls
  • Christy Marx ha usato alcuni cognomi per i personaggi che appartengono ai primi scienziati che hanno studiato gli ologrammi: GaborLeith e Benton.
  • Inizialmente Jerrica doveva chiamarsi Misty (poi Morgan) e il suo alter ego come cantante sarebbe stato semplicemente “M”, ma non potendo creare un trademark su una singola lettera dell’alfabeto, è stato optato per il nome che noi tutti conosciamo.
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  • La prima serie di bambole e accessori venne messa in vendita negli USA nella primavera del 1986, sei mesi dopo la prima miniserie TV. In Italia invece avvenne il contrario: arrivarono prima i giocattoli e dopo una martellante campagna pubblicitaria (pensate che le bambole erano molto costose per i canoni dell’epoca -venivano ben 41.000 lire- e le vendite furono scarse) dopo sette mesi la serie animata.jem
  • Per incrementare le vendite delle bambole, fu ideata una serie fotoromanzata pubblicata su Topolino dall’agosto del 1987 al gennaio del 1988.jem fotoromanzo
  • A luglio del 2012, per il ComicCon di san Diego, la Integrity Toys, annunciò la linea per collezionisti “Jem e le Holograms”, su licenza ufficiale della Hasbro. La linea ha cercato di fondere lo stile vintage delle prime bambole con il design del cartone animato. Tuttavia le più costose e ricercate in commercio restano le prime creazioni: Hollywood Jem e Classic Jem, prodotte solo in 500 esemplari, superano la modica cifra di 600 dollari!
  • A partire dal novembre ’87, secondi solo alla pubblicazione inglese, la Panini pubblicò in 4 albi mensili la rivista “Jem Magazine”, contenente diverse storie della rock star, giochi, oroscopo, articoli di musica e pubblicità dello Star Stage. La prima copertina della rivista è l’illustrazione di Sharon Knettell dalla confezione della bambola Hasbro, le altre tre sono opera del disegnatore italiano Mauro De Luca.

Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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