Il parallelismo temporale di Creamy Mami

 

In un giorno di luglio –precisamente il primo del 1983-  la piccola Yu Morisawa, si trova ad assistere al passaggio di una grossa arca di cristallo sul cielo di Tokyo; non ci pensa due volte ad indossare i suoi pattini e lanciarsi al suo inseguimento finché non viene attratta al suo interno.

creamyQui conosce il folletto Pino Pino, un piccolo alieno proveniente dalla Stella Piumata, che le fa dono di una magica trousse che le permetterà di trasformarsi in una ragazza più grande, una sedicenne piuttosto affascinante. A vegliare su Yu, il folletto lascia due simpatiche entità – una femminile, Posi, e una maschile, Nega – che assumono la forma di due gattini, i quali secondo le sue indicazioni, accompagneranno la ragazzina per un anno, cioè la durata della sua magia, a patto che nessuno venga a conoscenza dei suoi poteri magici.

Nel giro di qualche giorno Creamy Mami, il nome che Yu ha scelto per la sua alter ego, viene scritturata come cantante dalla Parthenon, una casa discografica molto nota anche grazie alla notissima Megumi Ayase (Duenote) – che non prende molto bene l’arrivo della nuova promettente idol – e diventa ben presto una star del pop (pensate che Takako Ota, la cantante che le dà la voce, ha iniziato proprio grazie al doppiaggio di Creamy la sua carriera).

creamy 2A diventare suo fan sfegatato sarà Toshio, proprio il ragazzo di cui è segretamente innamorata Yu: inizia così per la dolce ragazzina un periodo di strategie e piccole menzogne per continuare la sua carriera senza farsi scoprire. Ma proprio durante il festival di Natale, mentre Creamy partecipa alla rassegna canora, Toshio assiste alla sua trasformazione e Yu perde immediatamente i poteri. Pino Pino viene avvertito da Posi e Nega dell’incombente problema, convoca i due ragazzi sull’astronave e spiega a Toshio che può far tornare Yu com’era a patto di cancellare la sua memoria. Il ragazzo accetta e così la carriera della cantante può continuare fino allo scadere del suo anno di magia, ovvero il 30 giugno. La ragazza riesce a ottenere come ultima data del suo concerto il 29 giugno proprio nel grande ippodromo centrale dove aveva acquisito i suoi poteri: la sua performance sarà gloriosa e si chiuderà proprio con l’addio al suo pubblico. Nella scena finale, Creamy scompare in un arcobaleno di luci e tanta malinconia, subito dopo vediamo Yu e Toshio andare via insieme sotto la pioggia, dopo aver assistito alla partenza dell’arca.

creamy 3

Per sommi capi questa è la storia della nostra amatissima maghetta – seconda nel suo genere e prima dello Studio Pierrot. Quello che forse non sapete è che per strutturare e mandare in onda l’anime in Giappone, è stata usata una tecnica particolare: il parallelismo temporale, ovvero è stata trasmessa in un anno esatto, precisamente come la durata della storia nel cartone animato.

L’anime è composto esattamente da 52 episodi, mandati in onda con cadenza settimanale: tutti gli episodi furono trasmessi seguendo il calendario, quelli ambientati nel periodo natalizio andarono in onda esattamente il 16 e il 23 dicembre del 1983 e la serie si concluse proprio il 29 giugno del 1984, con lo spettacolare concerto finale di Creamy.  In Italia non sono state seguite tali accortezze, la magica storia di Yu è cominciata il 3 febbraio del 1985 su Italia Uno e dopo il successo ottenuto è stata replicata su varie emittenti.

Per quanto riguarda il manga invece è stato serializzato per la prima volta in Italia dalla Star Comics, sulla collana AMICI e poi raccolto in due numeri in formato tankobon con sovraccopertina proprio quest’anno. Adesso diciamolo tutti insieme, ancora una volta: pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm!

 

Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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