#NextGeneration – Wake Up, il sorprendente lavoro di Custagliola e Cosentino

Per la rubrica #NextGeneration oggi presentiamo Wake Up, un lavoro davvero incredibile realizzato da Dario CustagliolaAntonello Cosentino

Immaginate il male soffocare il vostro spazio vitale. L’anima si riempie di sgomento temendo solo il peggio. La sentite arrivare, provate a prepararvi ma non c’è nulla che possiate razionalmente fare. La paura è fatta di attesa. Non sai bene quando, nemmeno come, ma avverti che il peggio sta per avere la meglio sulla tua mente, abituata a controllare tutto.

Wake Up è una prova d’autore che capta le basse frequenze dell’essere umano. Sopite e quotidianamente domate, improvvisamente si scatenano macchiando di terrore ogni cosa che incontrano sul loro cammino. Passi felpati che partono da molto lontano, dai Culti Innominabili (Unaussprechlichen Kulten) di Friedrich Von Junzt nati dall’irrequietezza di R.E. Howard, anni prima che lo stesso decidesse di abbandonarsi alla disperazione suicidandosi con un colpo di pistola alla tempia. Lo stesso Howard che scrisse la Pietra Nera, partecipando così all’ineguagliabile pantheon di Lovecraft.

Wake Up recupera, per farne ottimo materiale narrativo, l’arcana oscurità della Pietra Nera. Il Professor Hubort soccomberà di fronte alla verità scoperta e, quest’ultima, verrà presa in consegna dai suoi colleghi dopo che lo stesso deciderà di farla finita. Prese le distanze da inutili circostanze sapientemente evitate per dare corpo e lunghezza al racconto, ci si ritrova immediatamente in trappola con Wake Up. Letto tutto d’un fiato, ho sentito sulla schiena dove voleva affondare il coltello.

C’è qualcosa di perverso nei racconti del terrore. È quella sensazione di ansia crescente che, per quanto la si eviti, ci attira verso di sé. La paura, d’altronde, è una forma d’eccitazione all’ennesima potenza. Non vogliamo vedere, eppure invece di chiudere gli occhi, li sgraniamo ancora di più.

La piacevole sensazione, per quanto sia paradossale definirla così parlando di Wake Up, è quella di sentirsi vicini parlando la stessa lingua. Sicuramente è l’effetto Lovecraft e della letteratura di genere, che fino in fondo può capire solo chi adora il suo genio, ma ci si sente a proprio agio quando la bestia, vera o irreale che sia, si mostra provando piacere e poi vergogna.

Gli Autori masticano con una certa facilità il genere e non è da tutti. Si condensa, e bene, quella diatriba mai risolta tra Howard e Lovecraft sui sistemi, quelli massimi per intenderci, dove lo scontro si riversa su due grandi consorterie: le barbarie contro la civiltà. Se per Howard la barbarie è lo stato naturale dell’umanità, e la civiltà un capriccio delle circostanze, Lovecraft definì quest’ultima come il picco di realizzazione umana e unica via da seguire. Dario Custagliola alla sceneggiatura e Antonello Cosentino al disegno, sono perfettamente sincronizzati, riescono a dare ritmo creando aspettativa e sgomento. La difficoltà è al massimo  quando si vuole dare corpo agli incubi ma loro non sembrano avvertire fatica, al contrario. Invogliano il lettore a scoprire il gioco. Un gioco orribile di cui attendo con ansia la seconda parte.

La prima stagione di Wake Up è divisa in 4 episodi, che possono essere letti gratuitamente sul sito www.ehmautoproduzioni.com

Episodio 1 “E allora cambia tutto”
Episodio 2 “Hetarakru”
Episodio 3 “Sveglia, ragazzo!”
Episodio 4 “Dead Abyss”

Gli autori

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Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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