Jessica Rabbit – Le origini della femme fatale più rossa degli anni 80

speciale Jessica Rabbit

Era il lontano 1988, quando nel Club Inchiostro e tempera, locale gestito interamente da cartoni animati, irruppe prorompente  in scena LEI. Alta, formosa, appariscente e seducente, capelli lunghi color rame intenso, molto intenso. Occhi verdi quasi ipnotici, un tocco di viola sulle palpebre, corpo sinuoso dal seno esagerato e vitino d’ape, un vestito rosso scintillante con spacco inguinale e una scollatura da sogno. Con tacchi rossi altissimi e sensuali guanti viola lei, Jessica Rabbit, ha lasciato tutti a bocca aperta mentre intonava “Why don’t you do right”.

 

Il suo creatore, Gary K.Wolf (autore del libro da cui è stato tratto il film “Chi ha incastrato Roger Rabbit), ha dichiarato d’aver preso ispirazione da vari personaggi simbolici per crearla, prima fra tutti RED. Protagonista di  Tex Avery e Red Hot Riding Hood era una versione sexy di cappuccetto rosso che si trasformava  in una sensuale cantante di night bar. Ma in Jessica ci sono anche note delicate di Trilli, fatina compagna di Peter Pan, e inesorabilmente l’accattivante Marylin Monroe.

La maliziosa Red, di Tex Avery
La maliziosa Red, di Tex Avery

I suoi disegnatori sono riusciti a generare una sex simbol perfetta, l’autore Richard Williams ha spiegato: «Ho cercato di renderla simile a Rita Hayworth; abbiamo preso i suoi capelli da Veronica Lake e Zemeckis insisteva perché avesse un look alla Lauren Bacall. La sua combinazione è la fantasia maschile definitiva, disegnata da un animatore!»

Veronica Lake, attrice di Hollywood degli anni ’40, sfoggiava una pettinatura detta peekaboo bang, capelli lunghi (nel suo caso biondi) divisi da una riga laterale che copriva parte del viso, donandole un’aria misteriosa e frivola, perfetta per essere una diva. Andatevi poi a rivedere Rita Hayworth in Gilda, fantastica! Si dice che ci sia l’impronta anche di Vikki Dougan, attrice e modella sulla cresta dell’onda negli anni ’50, famosa per indossare abiti molto scollati sulla schiena, tanto da essere soprannominata “the back”. In un intervista rilasciata per Hollywood Exclusive la Dougan disse:

«Non ho dato io la voce a Jessica Rabbit, ma hanno deciso di fare una caricatura del mio aspetto. Lo so che non ci crederete, ma non ho mai visto il film. Ho solo un poster, di Jessica che ho deciso di aprire solo ora dopo 9 anni che lo possedevo!».

 

dougan
Vikki Dougan

 

A darle la voce infatti sono state Amy Irving per la parte cantata e Kathleen Turner per quella parlata, mai timbri furono più appropriati. Le movenze lente e delicate di Jessica si adattano perfettamente al tono caldo e morbido delle doppiatrici.

Passiamo a qualche curiosità:  sapevate che la nostra woman in red ha anche una sorella? Ebbene sì, identica a lei ma molto, molto piccola. Si chiama Jo e nel libro è alta appena 16 centimetri, tanto poco da essere soprannominata “Little Jo”. Sempre nei libri, il suo nome da nubile è Krupnick e a differenza del film che l’ha resa celebre, non è affatto devota e fedele al marito, anzi è davvero di dubbia morale…

Jessica Rabbit 2

Quella scena mozzafiato della sua esibizione ha lasciato tutti senza fiato, un impatto “esagerato” che ci ha fatto subito venire in mente una domanda: come fa ad essere proprio lei la moglie di Roger Rabbit? Effettivamente una donna così “tanta” che sta con un coniglio impacciato e goffo stride come immagine, ma LEI ce lo spiega benissimo: Roger la fa ridere! Che sia questo il segreto per far capitolare una donna? C’è da dire che nonostante il suo aspetto, non è certo una donna priva d’ironia. Ricordiamo cosa dice al suo amato: «Roger tesoro, voglio che tu sappia che ti amo. Ti ho sempre amato più di quanto una donna abbia mai amato un coniglio!»

Mentre i libri non le hanno reso merito, attribuendogli l’immagine di una donna subdola e fedifraga, con l’uscita del film si trasforma in una star, rappresentando la quintessenza della femme fatale, e sono sicura che il ruolo contrastante della mogliettina innamorata l’abbia fatta salire di grado!

Jessica Rabbit 3

Lo ammetto, io sono stata tra quelle ragazze che indossando un paio di scarpe tacco 12 ha provato quantomeno a imitare la lenta camminata sensuale di Jessica. Il risultato? Ovviamente imbarazzante! A partire dal fatto che non ho minimamente nulla del suo aspetto (1 metro e 62 cm di altezza per una seconda di seno…) come gran finale sono riuscita a perdere l’equilibrio con una scivolata appena evitata! Resto convinta che sia stata la lentezza dei movimenti ad avermi fregata! Ma anche voi ci avete provato… vero?!

Pensate che nel 2015 una modella venticinquenne, Pixee Fox, amante delle curve delle donne cartoon e abbagliata dal personaggio iconico di Jessica, si è sottoposta ad un intervento chirurgico per la rimozione di sei costole! La ragazza ha dovuto trovare un medico e un ospedale che accettasse di praticarle quest’operazione rischiosa, praticata solo in rari casi di deformità invalidanti, pagando la bellezza di 120 mila dollari. Per Pixee non è stato il primo intervento per somigliare alla donna dei suoi sogni, ha affermato infatti che finalmente potrà indossare tutti quei corpetti strettissimi senza sentire alcun dolore, arrivando ad un girovita di 35 centimetri!

Pixee Fox
Pixiee Fox

Personalmente mi terrò il mio corpo esile e minuto continuando ad ammirare donne dall’impatto di Jessica Rabbit, che resteranno per sempre simbolo del potere seducente della femminilità! Possiamo arrivare a tutto!

Saki

Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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