La Saga di Grimr – Recensione

È da poco uscito l’ultimo lavoro di Jérémie Moreau, già autore de La scimmia di Hartlepool e Corri, Tempesta!: con una storia ambientata in Islanda, nel 1783. Questa è la nostra recensione de La Saga di Grimr, edito in Italia da Tunué

La Saga di Grimr è una graphic novel del francese Jeremie Moreau, che ambienta la sua nuova storia in Islanda, l’isola di fuoco e ghiaccio che si è sempre caratterizzata per il suo elevato misticismo e per l’enorme legame con le tradizioni. Ogni rilievo, geyser, vulcano ha il nome di una creatura magica o ricorda un fatto miracoloso. Tutte queste storie e questi miti s’intrecciano anche ne La Saga di Grimr.

Grimr è un orfano, un personaggio scomodo ed emarginato nella società islandese che si basa sulla storia familiare. Lui non ha un vero passato, perché non conosce il nome dei suoi genitori, verrà però accolto da un ladro che lo addestrerà e gli insegnerà quanto è importante essere non solo forzuti e vigorosi, ma soprattutto usare l’intelligenza. Grimr cresce forte, diventa enorme, sempre pronto a combattere e a difendere il suo benefattore, ma la sua sventatezza e impulsività lo faranno cacciare spesso nei guai.

A seguito di un omicidio, Grimr si troverà in una casa di donne sole, anch’esse vittime di una sciagurata maledizione, in cui riesce a trovare l’amore. Ancora una volta l’impulsività e la sua forza sovrumana (mista all’aspetto da troll) non gli gioveranno. Deve scappare ancora, perdendo così la sua amata. È per tutti questi terribili eventi che riesce a sviluppare capacità sovrannaturali, o forse perché l’Islanda lo ha accolto come una madre e quindi in Grimr vive l’isola stessa. La sua rabbia diventa il getto di un geyser, la sua tristezza una tempesta, il suo turbamento diventa la capacità di muovere il suolo, ma questo gli altri esseri umani non possono capirlo.

Accecati dalle fattezze rozze e dall’inesistenza di una stirpe a cui fare affidamento, gli uomini non solo lo denigrano, ma vogliono eliminarlo. Lo vedono come un demone, un mostro, pronto a rovinare e distruggere ogni cosa, in realtà proprio chi vuole distruggerlo ha disintegrato ogni aspetto positivo della vita di questo gigante rosso.

Nell’ultimo epocale scontro, gli uomini non si rendono conto che non stanno combattendo solo con un grosso conterraneo, ma stanno attaccando l’Islanda intera: quest’isola aspra, fredda e crudele si squarcia quando il suo meraviglioso figlio le viene strappato e allora per nessun essere vivente ci sarà scampo.

Moreau inscena una narrazione crudele, prendendo spunto dalle tradizionali saghe familiari e regali scandinave, presentando il suo protagonista come una creatura legata in modo indissolubile alla natura e alle forze che la governano. Grimr è in fondo un po’ un semidio, dalla forza sovrumana e dalla capacità di domare e controllare quest’isola terribile che tutto il resto del mondo evita. La trama è ricca di colpi di scena e la narrazione è molto veloce. Il dinamismo è accentuato da tavole tagliate in modo molto particolare, che consente di avere fino a 7/9 vignette per pagina, alternato a pause silenziose e prive di balloon in cui il lettore può ammirare l’arido paesaggio islandese e catturarne la freddezza. La palette di colori utilizzata è variabile, ci si aspetterebbero solamente toni freddi, ma non dimentichiamo che l’Islanda conta 130 vulcani attivi e questo viene rispecchiato da colori ardenti. I disegni hanno un che quasi d’impressionismo, le pennellate sono veloci e soprattutto nel riportare il paesaggio Moreau sembra quasi lasciare sulle pagine scie di colore piuttosto che definire perfettamente le forme.

La storia si potrebbe benissimo collocare tra le tradizionali opere letterarie islandesi, sicuramente ci sarà stato qualche omaccione che tutti hanno evitato e combattuto che poi si è rivelato essere un uomo a cui dover dedicare un vulcano, magari per placare la sua sete di vendetta.

 

Abbiamo parlato di:

Carla Gambale

Non si ha memoria di quando abbia iniziato a leggere, ma non ho mai smesso. Lotto da tempo immemore con mia madre per farle comprare una nuova libreria. Tra un'emicrania e l'altra mi adopero a leggere, scrivere e parlare di libri, fumetti e serie tv, poi nel tempo libero studio anche archeologia

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