Mai fidarsi di un serpente: le rivalità di Jake “The Snake” Roberts

Oggi nella nostra rubrica Wrestling Vintage parleremo di uno dei personaggi più strani, folli e letali di sempre: Jake “The Snake” Roberts!

wrestling vintage jake the snake

A cavallo tra il 1991 e il 1992, la World Wrestling Federation fu teatro di alcune fra le più assurde e spassose rivalità di sempre. Tutte avevano un comune denominatore, il classico anello di congiunzione che dà continuità alla narrazione. Infatti, nell’arco dei circa sette mesi intercorsi fra Summerslam 1991 e Wrestlemania VIII, ben tre eroi si alternarono nella battaglia contro uno dei cattivi più cool e amati di sempre: Jake “The Snake” Roberts. E le vicende di cui il serpente e i suoi comprimari si resero protagonisti rientrano i quella categoria di storie alle quali, di primo acchito, gli spettatori – fan di wrestling e non – reagiscono con malcelato scetticismo. “Che stupidaggine!”: quante volte vi sarà capitato di pensarlo guardando in tv un segmento di una puntata di wrestling? Poi, però, mentre fate quell’espressione vagamente snob, qualcosa v’impedisce di cambiare canale e cercate di giustificarvi con voi stessi convincendovi che siete ancora lì a guardare solo perché volete scoprire fino a che punto si possa spingere la suddetta “stupidaggine”. Tranquilli, la verità è che, nella maggior parte dei casi, che sia per apprezzarli o biasimarli, la narrazione messa in scena da quei giganti cartooneschi provoca una sorta di rapimento. Come per i film o le serie tv, anche se per l’“adulto” medio è comunemente più rassicurante fare dei distinguo fra queste opere di intrattenimento e la fruizione del wrestling. A noi amanti di entrambe le cose, invece, le malefatte di Jake Roberts sembravano – quando eravamo bambini – e sembrano ancora oggi, da adulti – straordinariamente divertenti.

Weirdo

Nell’estate del ’91, il primo a essere contagiato dal veleno del serpente è nientepopodimeno che l’Ultimate Warrior. Jake lo aveva attratto nella propria trappola proponendogli il suo aiuto per capire e contrastare l’oscura minaccia dell’Undertaker, arrivato alla WWF da pochi mesi e già temutissimo. Per comprendere l’oscurità e battere il becchino, il guerriero avrebbe dovuto superare tre prove: farsi chiudere in una bara, farsi seppellire vivo e attraversare una stanza piena di serpenti per ottenere la risposta a tutti i suoi quesiti sullo spaventoso avversario. E, come “logica” vuole di fronte a una proposta così folle, l’Ultimate Warrior non esita neanche un secondo e si butta a capofitto nell’impresa. Purtroppo, molto presto avrebbe scoperto, a sue spese, l’inganno: sin dall’inizio, Jake The Snake era stato in combutta con l’Undertaker. Giusto alla terza prova, in una scatola, dove apparentemente avrebbe dovuto trovare “la risposta”, c’è invece un cobra che lo morde. Poco prima di svenire, da terra, Warrior alza lo sguardo e vede l’imponente figura del becchino, accompagnato dal suo inquietante manager Paul Bearer. “Mai fidarsi di un serpente”, conclude Roberts, con un ghigno satanico per il quale gli avrei dato, seduta stante, l’Oscar.

Problemi col management della federazione, portarono al licenziamento di Ultimate Warrior, per cui le redini della contesa furono prese da un’altra top star, il buon vecchio “Macho Man” Randy Savage, ohh yeaahhhh, dig it! (scusate, ma quando parlo di lui, non resisto…). La miccia che fa divampare l’incendio è il matrimonio di Randy con la sua amata e “belina manageressa” (non sono errori di ortografia, è proprio come lo pronunciava Dan Peterson), Miss Elizabeth, a Summerslam 1991. Tecnicamente, però, non è quanto accade al matrimonio – che, a memoria, mi sembra l’unica cerimonia on screen del wrestling che non sia stata interrotta/rovinata/resa un inferno da qualcuno – che dà il via alla faida fra i due, ma piuttosto quello che avviene al ricevimento seguente. Quando i due aprono i regali, Elizabeth urla terrorizzata da un serpente trovato in uno dei pacchetti. Segue l’irruzione in sala da parte di Jake Roberts e del suo alleato Undertaker.

Il problema è che, all’epoca, Macho Man era impossibilitato a combattere, dato che aveva perso contro Ultimate Warrior, a Wrestlemania VII, un match in cui lo sconfitto si sarebbe dovuto ritirare dal wrestling. Per cui per Randy era iniziata un’insolita carriera da commentatore. Settimana dopo settimana, Jake The Snake si era reso protagonista di una serie di plateali provocazioni nei confronti dell’avversario. Il culmine è una puntata di WWF Superstars in cui  Savage funge da telecronista a bordo ring. Concluso il proprio match, Jake prende il microfono e ricomincia ad insultare Macho Man. Questi, esasperato dai continui attacchi verbali dell’avversario, decide finalmente di alzarsi dalla postazione di commento per andare ad affrontarlo sul ring. Prima ancora che possa fare l’ingresso sul quadrato, però, a causa di una distrazione, il nostro beniamino viene sopraffatto e legato alle corde del ring dal subdolo rivale. Ricordo che quello che ne seguì, visto con gli occhi di un bambino di poco più di dieci anni, fu sconvolgente. Dopo aver immobilizzato il barbuto lottatore, Roberts tira fuori il cobra che era solito portare sul ring all’interno di un sacco e gli fa addentare il bicipite di Macho Man.

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Alla faccia dell’intrattenimento per tutta la famiglia, la WWF aveva alzato l’asticella! La scena del morso del serpente fu lunga (più del previsto, secondo le ricostruzioni del diretto interessato) e particolarmente cruenta. Tanto che negli Stati Uniti venne censurata sulla televisione non a pagamento ma fu mandata in onda integralmente su quella via cavo. Da noi avvenne una cosa abbastanza peculiare: in momenti diversi passarono in tv entrambe le versioni dell’episodio (se non ricordo male, le immagini in presa diretta senza censura e gli highlights delle settimane successive con una X rossa a coprire il morso), probabilmente perché arrivavano immagini tratte da più versioni degli stessi show.

Ora, se nella vita normale una cosa del genere porterebbe a una bella denuncia penale, nel wrestling si risolve tutto sempre e solo sul ring. Ragion per cui, una grande mobilitazione dei fan spinse il Presidente Jack Tunney a reintegrare Macho Man nel roster dei lottatori attivi e a concedergli un match a This Tuesday in Texas, il pay per view in cui si sarebbe celebrato anche il rematch fra Hulk Hogan e The Undertaker (ne abbiamo parlato in un precedente numero della nostra rubrica)

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L’incontro di This Tuesday in Texas è senza storia e Savage ottiene lo schienamento vincente. Ma il serpente non è mai stato uno che va al tappeto facilmente e, infatti, nel post-match si scaglia contro l’avversario ed è addirittura sul punto di ripetere l’orribile attacco con il cobra. Per fortuna, il personale WWF accorre prontamente dal backstage e separa i due contendenti, evitando il peggio per Macho Man. Dopo un ulteriore faccia a faccia durante la Royal Rumble del 1992 (dove Savage si toglie la soddisfazione di eliminare Jake dalla rissa reale), i due si scontrano per l’ultima volta a febbraio, in una puntata di Saturday Night’s Main Event. Anche in questo caso, si registra una vittoria schiacciante del beniamino del pubblico che, dopo il conto di tre, rincara la dose punendo ulteriormente il suo nemico. Dopo aver festeggiato al centro del ring con la moglie Elizabeth, i due si apprestano a tornare nel backstage ma una telecamera pesca Roberts dietro le quinte con una sedia in mano, in attesa, pronto a colpire il primo dei due – Randy o Elizabeth – che avesse varcato quella soglia. D’altro canto, un serpente ferito diventa ancora più pericoloso ed imprevedibile.  E qui accade l’incredibile. Proprio un secondo prima che Jake colpisca la sua preda, l’Undertaker gli blocca la sedia, salvando Savage e signora.

Nel più classico dei twist di questo meraviglioso spettacolo, il testimone di antagonista del diabolico Jake The Snake fu preso proprio dal più impensabile dei lottatori: quel giovane wrestler che metteva (e mette ancora, dopo trent’anni) i brividi, colui che Dan chiamava “il beeecchino, mamma mia…”. Da questo episodio, scaturì una rivalità che si protrasse per circa un mese, fino a Wrestlemania VIII.

Prima dell’incontro allo Showcase of the Immortals, però, Roberts  è ospite del Funeral Parlor, il siparietto con le interviste condotte da Paul Bearer all’interno di quella che sembrava un’impresa di pompe funebri. Il serpente è in cerca di risposte sul comportamento del becchino e decide di fargliela pagare attaccandolo e chiudendogli una mano in una bara. Ma The Undertaker è qualcosa di mai visto prima in WWF. nonostante Jake lo colpisca ripetutamente, inespressivo come uno zombie, quello continua a rialzarsi e insegue il malvagio antagonista dietro le quinte, trascinando con sé la bara in cui è incastrata la sua mano.

Inutile dire che a WrestleMania VIII, Roberts perse il match diventando la seconda vittima nella lunga serie di incontri consecutivi che il Deadman avrebbe vinto a Wrestlemania nei decenni a seguire, diventando uno dei lottatori più amati di sempre. Di Jake The Snake, invece, in WWF si persero le tracce per anni. Ed è indubbio che l’essere riuscito in quello che lottatori più quotati di lui non erano stati in grado di fare, cioè scacciare dall’eden del wrestling il diabolico serpente, rappresenta il punto di svolta che permise a The Undertaker di ottenere la sua redenzione agli occhi dei fan.

 

 

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Gianluca Caporlingua

Cresciuto (???) giocando a calcio e sbucciandomi le ginocchia sui campi in terra della provincia siciliana. Da bambino, però, il sogno (rimasto nel cassetto) era quello di fare il wrestler. Dato che mia madre non mi avrebbe mai permesso di picchiare gli altri, ho deciso di cominciare a scrivere le storie dei miei eroi. Oggi le racconto filtrandole coi ricordi d'infanzia.

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