Il ritorno di Mary Poppins: gli adulti dimenticano sempre

Vent’anni dopo la sua prima apparizione sul grande schermo, la tata più famosa di sempre torna in nostro aiuto, impeccabile e perfetta proprio come la ricordavamo. Mary Poppins Returns uscirà nelle sale il 20 dicembre ed è pronta a divertirvi e farvi piangere come non vi aspettereste
recensione il ritorno di mary poppins

Siamo nella Londra degli anni ’30, per le strade si respira un’aria grigia e pesante. Nel mezzo della grande depressione una sola voce è rimasta fuori dal coro, e da una bici in corsa cerca di riaccendere la speranza tra la gente. È la voce di Jake, un acciarino che girando per la città non ha ancora smesso di volgere lo sguardo al cielo e di sorridere di gioia, confidando in tutto ciò che di positivo potrà ancora succedere.

L’atmosfera della città non ha risparmiato neanche la famiglia Banks, gettando sulla sua bella casa un velo di malinconia. Tra difficoltà economiche ed emotive, tutto ciò che Michael, i suoi tre figli e la sorella Jane cercano di fare, è rimanere a galla. Reduci dalla morte della madre di famiglia, lo sguardo dei Banks è uno sguardo estremamente pratico, mai severo ma totalmente disilluso. Una visione della vita, la loro, che pone le basi perfette per la rievocazione di Mary Poppins.

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Il ritorno di Mary Poppins uscirà nelle sale il 20 dicembre e si presenta come un sequel dell’originale Mary Poppins del 1964. L’iconica tata di Julie Andrews viene riportata sul grande schermo da Emily Blunt, che ne riprende impeccabilmente i tratti e le movenze, ma l’arricchisce con una maggiore consapevolezza che rende il personaggio un po’ più cupo.

E un tono più malinconico e triste caratterizza anche il film stesso. Ricalcando l’originale quasi sotto ogni aspetto, questo secondo capitolo appare più come un bellissimo omaggio, che va a rispolverare lo stesso messaggio positivo ma sembra già consapevole del fatto che verrà dimenticato ancora. La crescita dei piccoli Banks riesce ad appesantire i problemi al centro della storia, si tratta infatti di dinamiche proprie della vita adulta, che colpiscono nel vivo un po’ tutti: l’allontanamento dalle emozioni, l’abbandono delle proprie passioni, la ridicolizzazione di ogni leggerezza, tutto in favore di una visione più pratica della vita, che sembra proteggerci, ma che di fatto non fa altro che limitarci.

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Come nel primo film, la magica tata rappresenta una guida nella riscoperta degli elementi chiave della vita, un percorso che si ripete con balli, canzoni e slogan molto simili a quelli iniziali, e che si conclude con tante lacrime in sala per aver rispolverato qualcosa che gli adulti dimenticano sempre.

E se non sarà il messaggio e la trama a colpirvi, lo faranno di sicuro gli aspetti tecnici. Le coreografie e i momenti che mescolano realtà e computer grafica sono decisamente sorprendenti quanto gli originali, con una Emily Blunt e un Lin-Manuel Miranda davvero impeccabili. Quello che vi colpirà in senso meno positivo sarà forse il doppiaggio e l’adattamento dei testi che, pur non potendo fare il confronto con la versione originale del film, di tanto in tanto suonano un po’ male, al contrario delle musiche che invece rimangono sempre coinvolgenti. Insomma, uscirete comunque dal cinema canticchiando qualcosa, ma non ci sarà nessun tormentone supercalifragilistichespiralidoso.

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Il ritorno di Mary Poppins quest’anno va ad arricchire la lista di tutti quei film che, nel periodo natalizio, portano un po’ di musica e fantasia al cinema, e lo fa in modo eccellente. Un film che merita di sicuro di essere visto sul grande schermo e che vi strapperà sorrisi e lacrime, che siate dei nostalgici dell’originale o che facciate solo ora conoscenza di questa tata praticamente perfetta sotto ogni aspetto.

 

 

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Claudia Amici

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Il mio nome rispecchia la mia solare personalità. Sono appassionata di letteratura, drogata di serie tv e spacciatrice d'immagini per MegaNerd su Instagram.

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