Il Piccolo Vagabondo – Il viaggio silenzioso di Crystal Kung alla scoperta di sé

Da Taiwan è appena giunto un frugolo sorridente avvolto in un cappotto. Sta percorrendo molta strada grazie a Crystal Kung, un’Autrice che con il suo primo graphic novel, Il Piccolo Vagabondo, da un po’ gira il mondo fermandosi quando meno uno si aspetta, parlandovi senza troppi fronzoli. Facciamo senza nessuno.

Il piccolo Vagabondo è un susseguirsi d’incontri muti. E dove c’è il silenzio, la propria voce è un rumoreggiare incessante di pensieri liberi che non è possibile evitare di sentire.

Viaggiando di città in città, da un capo all’altro del mondo, il Piccolo Vagabondo compare in punta di piedi con un grande  sorriso luminoso e rassicurante. In quelle minuscole mani, nel suo buffo viso tondo ci siamo noi con quello che abbiamo dimenticato o con ciò che stiamo cercando; e ancora, noi e i nostri desideri più profondi. In quell’incontro sospeso, intriso di colore che interagisce con le emozioni umane, c’è il nostro io in cerca di risposte. Un viaggio a volte faticoso che ci conduce da un luogo ad un altro facendoci sentire insoddisfatti ovunque. Tutto ciò, per un istante, si prende una pausa.
Respiriamo finalmente. Pensate a qualcosa di bello.

Con gli occhi ci fermiamo al’apparenza. Il Piccolo Vagabondo vi farà scorgere quell’essenziale invisibile che non si può vedere ed è conoscibile solo dal cuore  – come prima di lui – Altri ci hanno insegnato.

In questo senso il mutismo dell’Opera riesce ad assorbirci all’interno delle brevi storie, proprio perché saremo direttamente a noi a parlare con il Piccolo Vagabondo; è un riflesso inevitabile.

Soffermarsi sulle piccole cose, sui brevi incontri, sul gesto gentile di uno sconosciuto tornano ad essere importanti perché sono proprio quelle da cui, ripensandoci un giorno, avremo avuto i più grandi insegnamenti.

Crystal Kung ha fiuto emotivo, di contenuto, di poesia, di animo e riesce a trasporlo sul suo lavoro. Il Piccolo Vagabondo è un momento puro, incontaminato dal dialogo, dove l’Autrice esteriorizza la propria interiorità. C’è condivisione del bello. Un regalo per i lettori che, partecipando agli incontri, ritrovano quello che hanno perduto, curiosando nella vita degli altri.

Credo che al mondo non esista un trucco per abbellire un cuore brutto. Dobbiamo creare la nostra bellezza, quella che non può essere definita forse dalle parole ma, probabilmente, da un bambino che sorride in un buffo cappotto. Lo immagino a schiacciare un piacevole sonnellino da qualche parte finché non decide di farsi vedere per ricordarvi della sua esistenza. Potete scommetterci quello che volete, sarà sicuramente il momento giusto.

 

Abbiamo parlato di:

 

Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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