Gurren Lagann: una sorpresa inaspettata

Erano anni che aspettavamo qualche nuovo robottone che spaccasse il mondo. Stavolta tutto ha inizio in un lontanissimo futuro, l’umanità è costretta a vivere e ad espandersi nel sottosuolo senza poter avere contatti con il mondo in superficie. Il misterioso ritrovamento di un meccanismo luminoso a forma di trivella cambierà le sorti di molti.

Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è un anime di 27 episodi, trasmesso per la prima volta in Giappone nel 2007 e dalla mai troppo rimpianta Rai 4 di Freccero nel 2009. La serie è prodotta dalla Gainax, che ritorna a occuparsi di robottoni dieci anni dopo Neon Genesis Evangelion ed è a dir poco sorprendente (mi stupisco ogni volta che ne parlo con qualcuno che non la conosce, per me dovrebbe essere popolarissima). Seppur tutto particolare, Gurren Lagann è un anime di genere mecha, fantascientifico e robotico, in cui all’inizio prevale la parte più demenziale e parodistica (è evidente che agli autori è piaciuto tanto Rocky Joe e che il Gurren Lagann deve molto a Zambot 3, ma in ogni puntata ci sono tante citazioni), piena di combattimenti sconclusionati ed esagerati ma capace di colpi di scena inaspettati. La serie, almeno inizialmente, è ambientata in un futuro in cui l’umanità è costretta a vivere sotto terra e ci narra le avventure di due orfani, Kamina coraggioso e smargiasso e Simon, più piccolo e timido.

Quest’ultimo per caso scopre una minuscola trivella (tutto l’anime è pieno di oggetti e metafore della spirale) che serve ad attivare un gunman: robot con il corpo a forma di faccia gigante con agganciate braccia e gambe. In breve torneranno in superficie a scontrarsi con gli uomini bestia che la dominano e incontrando tanti personaggi che si uniranno alla brigata Gurren, il gruppo di cui è a capo il carismatico Kamina. Meglio non scendere troppo nei dettagli della trama, perché è piena di colpi di scena. Verso la metà, la serie cambia addirittura registro narrativo, diventando meno fracassona e più fantascientifica, con i personaggi cresciuti dopo un gap temporale di sette anni. Personalmente preferisco le prime puntate, che si prendono meno sul serio e capaci di momenti di grande commozione.

Gurren Lagann rovescia tutti gli stereotipi del genere mecha e al tempo stesso lo rinnova con trovate originali. Nonostante il tono leggero, è data molta importanza all’approfondimento psicologico dei protagonisti (com’è solito per la Gainax, basti pensare al già citato Evangelion). Se Kamina è prepotente e porta avanti tesi completamente assurde con quale riesce a vincere battaglie surreali o per dare consigli al suo compagno di avventure («Simon, devi credere in te stesso! E non per la fiducia che io ripongo in te né per la fiducia che tu riponi in me! Ma per la parte di te che crede in te stesso!») ma è uno di quei personaggi sfaccettati che rimangono impressi. Simon è insicuro e lo vedremo crescere molto nel corso della storia, forte della sua determinazione incrollabile nei momenti di pericolo. Anche Yoko, guerriera che combatte gli uomini bestia incontrata già dalla prima puntata e i vari Rossiu, Kittan, le sue sorelle e i comprimari che mano a mano si aggiungono al gruppo, nonostante spesso rappresentino stereotipi, hanno una complessità di fondo che li rende originali e imprevedibili.

Per concludere, Sfondamento dei cieli Gurren Lagann è una chicca poco conosciuta che merita di essere scoperta, capace di divertire e di stupire per l’intensità e l’originalità. È anche facile da reperire, in quanto è attualmente in programmazione su Netflix: non avete altre scuse per lasciarvi trasportare dal potere della trivella!

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Kinn

Fumetti, letteratura, cinema, animazione, musica: sono capace di esprimere un'opinione (possibilmente ipercritica) su tutto senza essere esperto di niente. Visto che non mi basta parlare (male) delle cose degli altri, scrivo racconti sul blog Spazinclusi

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